La ricerca fa passi da gigante e ovviamente si moltiplicano le soluzioni proposte anche in ambito medico. Le future mamme possono trascorrere nove mesi di gravidanza con maggiori certezze, così come ne ricaveranno benefici in termini di sicurezza anche i loro futuri pargoli. È stato sviluppato, infatti, un nuovo test diagnostico che riesce a prevedere la preeclampsia con ben quattro settimane di anticipo. Si tratta di un esame ematico a tutti gli effetti.
Preeclampsia, un nuovo test ematico molto importante
Grazie a questo nuovo test, quindi, sarà possibile individuare delle tracce di preeclampsia, in tutte quelle donne che si caratterizzano per avere alcuni fattori di rischio, fino ad un massimo di un mese prima dell’insorgere dei tipici sintomi di questo disturbo. Un test la cui efficacia ha ricevuto un’importante conferma da parte di una ricerca italiana che ha trovato spazio sull’European Journal of Obstetrics & Gynecology and Reproductive Biology.
Lo studio in questione ha approfondito il legame che intercorre tra i vari biomarcatori sFit-1 e PIGF. Tale rapporto, quindi, è in grado di evidenziare in anticipo l’insorgere di una malattia davvero molto grave, che può colpire tra il 2 e l’8% delle donne che si trovano in gravidanza.
Come è stato messo in evidenza da Daniela Di Martino, dirigente medico della struttura ospedaliera presso la quale è stato portato a termine questo importante studio, tutto deriva da un normalissimo prelievo di sangue. Infatti, avendo come un base un tradizionale test ematico, il gruppo di ricercatori è stato in grado di effettuare una valutazione del legame che intercorre tra i due biomarcatori SFit-1 e PIGF. L’obiettivo, quindi, è quello di escludere ogni possibilità che una malattia come la preeclampsia possa attaccare la donna in gravidanza.
Notizia fondamentale per gli specialisti
Una notizia non di poco conto, che sicuramente è stata ben accolta da parte di tutti gli specialisti. Il legame tra i due biomarcatori, tra le altre cose, è l’unico che è stato confermato e validato in tutto il mondo. Ebbene, proprio da tale rapporto si potrà capire se la patologia si svilupperà. Grazie ad un’approfondita interpretazione dei risultati, inoltre, questo test consentirà anche di capire con quali modalità la malattia colpirà la paziente, ovvero se si svilupperà con una forma più o meno intensa e grave.
Un passo in avanti importantissimo, che permette di evitare finalmente una problematica molto comune a tutti questi casi. Ovvero, finalmente non ci sarà più bisogno di eseguire dei ricoveri in ospedali impropri, che poi pesano sulle casse del SSN. Tutte quelle donne che sono state colpite da preeclampsia, infatti, hanno bisogno di ricevere un adeguato e frequente controllo, oltre che ovviamente un follow up dettagliato che, nella maggior parte dei casi, comporta che la paziente venga ricoverata in ospedale.
I vantaggi
Tra le conseguenze positive di tale studio troviamo anche il fatto che permette di capire e scegliere in modo estremamente più efficace e sicuro come eseguire il parto, allontanando di fatto il rischio che si possa dover fare i conti con dei parti prematuri. Nel momento in cui la preeclampsia insorge in modo piuttosto intenso, infatti, c’è una sola scelta che possono fare i medici per proteggere la sicurezza sia della futura mamma che del bambino ed è quella di provvedere all’induzione del parto. Ricordiamo anche come questo test automatizzato sia già stato lanciato in Italia.
Le future mamme, quindi, possono tirare un sospiro di sollievo ed essere decisamente più sollevate da questo punto di vista. Quindi, hanno la possibilità anche, magari, di farsi coinvolgere dai mariti o compagni in qualcosa di divertente e ludico, giusto per affrontare con maggiore serenità un evento importantissimo come la nascita di un figlio. Ad esempio, su casino.netbet.it c’è la possibilità di divertirsi e approcciare a diversi giochi!