Quali sono i criteri diagnostici e quali altre forme bisogna escludere?
La diagnosi di preeclampsia lieve si pone in presenza di:
- valori pressori sistolici 140-159 mmHg e/o diastolici 90-109 mmHg
- proteinuria >0.3 g/24 ore
- assenza dei segni e/o sintomi diagnostici di preeclampsia grave (vedi in seguito).
La diagnosi differenziale deve escludere un quadro di ipertensione cronica lieve di origine nefropatica; tale esclusione, che si basa sull’anamnesi, talora è possibile solo a posteriori, cioè dopo 12 settimane dal parto. L’evoluzione di forme di preeclampsia lieve verso quadri gravi è tanto più frequente quanto più precoce è l’esordio della malattia. Per tale motivo è necessario un adeguato follow-up della paziente.
Il management prevede l’ospedalizzazione della paziente?
La valutazione iniziale della paziente va eseguita in regime di ricovero ospedaliero o in day hospital. Per quanto riguarda il follow-up, studi osservazionali e randomizzati hanno suggerito che una valida alternativa al regime di ricovero può essere la gestione in regime di day hospital. Rimane tuttavia consigliabile il regime di ricovero nei casi di scarsa compliance della paziente o in presenza di un evidente aggravamento della patologia