Che tipo di controllo si deve attuare in travaglio di parto? Durante il travaglio è necessario misurare la pressione arteriosa una volta all’ora e sorvegliare le condizioni materne (in particolare sintomi premonitori o indicatori di aggravamento rapido). E’ indicata l’esecuzione di CTG in continuo durante la fase attiva del travaglio e in periodo espulsivo.
Che tipo di analgesia/anestesia è corretto utilizzare?
Numerosi studi hanno dimostrato che non vi sono controindicazioni all’analgesia peridurale in travaglio e che in caso di taglio cesareo è preferibile l’anestesia loco-regionale a quella generale.
Quale deve essere la gestione del postpartum e del puerperio?
Sebbene l’espletamento del parto sia risolutivo, in alcune donne si può avere un peggioramento della malattia nelle prime 72 ore di puerperio. In questo periodo quindi è opportuno eseguire:
- controlli dei valori pressori almeno 4 volte al giorno e controllo della diuresi
- accertamenti laboratoristici post-partum (entro 24-48 ore): emocromo con conta piastrinica, creatininemia, AST, ALT, elettroliti. Se i parametri laboratoristici risultano normali, non è indicato ripeterli. Se risultano alterati, vanno ripetuti (anche in regime ambulatoriale) fino a normalizzazione con frequenza che dipende dalla situazione clinica.
- esame obiettivo con ricerca di segni e sintomi di eventuale aggravamento del quadro clinico.
La normalizzazione dei valori pressori dovrebbe avvenire entro 12 settimane dal parto. Si suggerisce un controllo dei valori pressori e della proteinuria (qualunque metodica) a 6-12 settimane dal parto. Nel caso in cui i valori pressori o la proteinuria rimangano elevati oltre 12 settimane, si deve considerare la possibilità di una patologia cronica.